06.05.12
Ricordi vignanellesi dall'80 al 1800...
di Vincenzo Pacelli

Pubblicato su Villaggio Globale – Anno II n.7 – Natale 1996

Ampiamente rimaneggiato, riveduto e corretto

Proseguo nella ri-pubblicazione degli articoli usciti su Villaggio Globale, i più attenti si saranno accorti che è stato saltato il n.6, ebbene su quel numero non c'era nessun articolo di argomento storico e la pagina 2 era stata dedicata ad un sondaggio nientemeno che per l'unificazione di Vignanello e Vallerano. Non c'è che dire: eravamo proprio avanti!

Si tratta ancora di un estratto dal solito manoscritto. Un’elencazione di notizie su Vignanello, da quelle fantasiose e altisonanti come la leggendaria fondazione per opera di “un certo Giuliano”, a quelle interessanti ed inedite come il resoconto di un ritrovamento di tombe etrusche avvenuto nel 1856, pochi anni prima della compilazione del manoscritto stesso.

Si vuole per tradizione che un certo Giuliano incominciasse a fabbricare Vignanello, da cui prese nome di Julianello.

In una grotta circa l’anno 1700. furono trovati due cadaveri con piccola iscrizione coll’anno 80. della redenzione

Nel 604. in un diploma il Papa Gregorio Magno fece speciale mensione di Vignanello, quando in Roma aderisse il Vaticano, come ci riferisce Paolo Angelani nelle sue annotazioni ai Romani

Nell’Archivio di Orte si legge che Vignanello nell’Anno 106. era soggetto a quella Città.

L'autore scrive, una dopo l’altra, senza rispettare rigorosamente un ordine cronologico, le informazioni più disparate, come se lo facesse giusto per appuntarsele. Si passa da testimonianze dell’esistenza del nostro centro già nel 106 d.C., conservate nell’Archivio di Orte, a memorie sull'improbabile ritrovamento di un'iscrizione addirittura dell'anno 80 dopo Cristo.

L’evento storico più lontano che viene ricordato è la peste del 1451, che certamente lasciò il segno. Calcolando che in quel tempo la popolazione doveva aggirarsi attorno al migliaio, (i primi dati sulla popolazione si hanno nel 1625 con 1273 abitanti), la morte di ben 350 persone non deve essere stata una cosa da niente.

Nel 1451. Vignanello fu afflitto e desolato da fiera peste, e come riporta il Martinelli nel suo Carbognano illustrato, vi perirono in poco tempo 350. persone, e tutti quelli che morirono, dice lo stesso, morirono dalla parte della porta.

Altra pesta non meno fiera vi fu nel 1527. per cui buona parte degli abitanti per timore del contagioso morbo si portò ad abitare fuori dal Paese.

Non meno impressionante è la descrizione del freddo eccezionale venuto tra il dicembre (X'bris)1548 e il gennaio (Januaro) 1549 tale da gelare perfino il vino (sangue) nel calice di Frate Bastiano che diceva messa. Tutto il manoscritto è particolarmente ricco di memorie riguardanti freddi particolari, epidemie, inondazioni e altre catastrofi naturali, non solo inerenti a Vignanello ma anche, anzi soprattutto di carattere nazionale ed europeo. Ad esempio a pagina 409 è scritto: « - Inondazioni memorabili tolte da Tivaldo e dal Muratori - [...] 1406. in Aprile alluvione in Padova; asporta ponti, rompe le mura della Città. Allagò Prato della Valle con 12 piedi di acqua. 1528. Estate di continue piogge, procelle, inondazioni, terremoti, fame, peste, e quattro comete. [...] 1878. lì 24. Settembre caddero dirottissime acque sui nostri paesi. I terreni lungo i nostri fossi furono molto danneggiati. In Canepina le acque del fosso che passa nel mezzo del paese sotto il fabbricato, essendosi chiuso con alberi l’apertura del ponte, lo sormontarono, e corsero entro il paese circa un ora di notte, diroccando quattro case colla morte di nove persone. Il cadavere di una ragazza di circa 14 anni la mattina del 25. d’o fu trovato vicino al nostro paese negli orti di zangola. [...] ».

Nel 1548 ci furono freddi così straordinari, che come leggesi nel 1o foglio del VII protocollo del Notaro D. Domenico della Felice = die 12 X’bris 1548. ... La gente tutta cascavano et non si possevano tenere... Die 20. 21. de Januaro 1549. fu tal freddo che per tal segnale se giacciò il sangue nel Calice dicendo la Messa Frate Bastiano... Die(1) 12. 13. 14. de Aprile vennero tali gelate che seccarono tutte le vigne qui e per tutto il paiese.=

Immancabile l’assedio delle truppe francesi, già trattato per esteso, ed arricchito con una nota a fianco dove il numero dei Francesi viene raddoppiato ((++) Lagrimanti nel libro del Pianto dice qattromila) e si cita un ignoto "Libro del Pianto", probabilmente un registro della Confraternita della Madonna del Pianto, redatto da Giovan Francesco Lagrimanti.

Vignanello fu assediato dalle truppe francesi li 4. X’mbre(2) 1798. in numero di circa due(++)mila, e dopo un lungo bombardamento, a cui risposero i Vignanellesi, si ritirarono, e ne morirono dei francesi 113. e de Vignanellesi uno solo fu legermente ferito.

Beatrice Farnese figlia di Pier Bertoldo ebbe l’investitura del feudo di Vignanello con Breve di Clemente VII nel 1531.

Particolare rilievo viene dato alla scoperta di tombe e colpisce soprattutto il fatto che queste vengano trovate sulla parete di tufo su cui oggi poggia il palazzo comunale, ad una distanza non indifferente dalla Valle della Cupa, dove si trovano la maggior parte dei sepolcri interessati dagli scavi ufficiali dell'inizio del '900. Si potrebbe supporre che la necropoli etrusca si estendesse per tutta la parete esposta a sole, dalla Cupa fino alla Valle, proseguendo sotto il centro storico, dove la costruzione delle abitazioni ha impedito il ritrovamento. Un notevole aiuto per capire bene la localizzazione delle tombe viene dato da un’annotazione a fianco del testo: si riferisce ad una staccionata da cui precedentemente si alzava una parete di tufo fino alle finestre delle abitazioni presenti prima della costruzione del palazzo comunale. Dalla carta catastale del 1872 si deduce che la strada detta del Fosso passava probabilmente a pochi metri dalle attuali mura del palazzo comunale che danno verso la Valle, (oggi in questo punto vi sono delle costruzioni) fra questa via e il Parco Ruspoli, corrispondente più o meno con gli attuali Giardini Pubblici, si estendeva il prato per circa 50 metri. Nel 1872 era ancora presente tra il Comune e la fila di palazzi di Piazza Cesare Battisti, uno spazio non edificato che da Via del Cinema sbucava su Via della Torre (dove oggi è l’uscita dell'ex Cinema Comunale).

Nel 1856. furo scoperti due sepolcri etruschi sotto la strada detta del fosso vicino l’estremità del prato.(+)  Vi furono trovate due camerette quadrate ben picchiate nel tufo. In una vi si trovarono ossi di corpo umano con alcuni pezzi di ferro di armi, il che diede a supporre che il defonto fosse stato un guerriero, con una maglietta d’oro; e nei due camerette furono trovati una quantità di rottami di vasi falischi etruschi ordinari.

Sulla nota a fianco, contrassegnata dalla croce (+) che compare nel testo, si legge:

(+) circa 50 metri distante dal muro del Parco Ruspoli e nel punto dove è piantata la staccionata, poiché prima da quel punto il tufo saliva fino alle fenestre delle case e poi tagliato per fabbricare il Palazzo Comunale.

Poi c'è anche un'altra nota degna di interesse:

Nel 1902. Trovate altre tombe sotto la strada di [illeggibile] mentre fabbricava la cantina Piccioni Giuseppe [illeggibile] e precisamente sotto la strada che scende dall’Arco.

L'elenco si conclude con la venuta di Papa Benedetto XIII per la benedizione della Chiesa Collegiata, per la quale l'autore rimanda semplicemente al Dizionario di Gaetano Moroni.

Per la venuta del Papa Benedetto XIII in Vignanello nel 1725. vedi il Dizionario di Gaetano Moroni Vol: 55. pag.a 99. Vol: 63. pag.a 123. Vol: 97. pag.a 199.

Il Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica da San Pietro ai nostri giorni, specialmente intorno ai principali santi, beati, martiri, padri, ai sommi pontefici, cardinali e più celebri scrittori ecclesiastici, ai varii gradi della gerarchia della chiesa cattolica, alle città patriarcali, arcivescovili e vescovili, agli scismi, alle eresie, ai concilii, alle feste più solenni, ai riti, alle cerimonie sacre, alle cappelle papali, cardinalizie e prelatizie, agli ordini religiosi, militari, equestri ed ospitalieri, non che alla corte e curia romana ed alla famiglia pontificia, etc. etc. etc., compilato da Gaetano Moroni, primo aiutante di camera di Sua Santità, venne pubblicato a Venezia fra il 1840 e il 1879 e la lunghezza del titolo può essere utile a dare un'idea della mole dell'opera, composta da un totale di 103 volumi su tutto quello che c'era da sapere sullo Stato della Chiesa, nome per nome, paese per paese. Così accurata che c'è anche una voce dedicata a Vignanello, uno dei tanti piccoli centri. Vi sembrerà incredibile ma questa portentosa enciclopedia dell'800 è presente nell'archivio della Collegiata di Vignanello... ehm... è presente sì, e consta per l'esattezza di 102 volumi. Indovinate quale volume manca? Naturalmente quello contenente la voce: Vignanello. Alla prossima!