07.12.10 Sento il dovere di ringraziare tre affezionati "puzzolosi" per quanto hanno saputo proporre e ricordare di colui che è riuscito a far crescere l'uomo che era in tutti noi: don Luigi. La mia non è retorica o simpatia dell'ultimo momento. Ho frequentato don Luigi (raccogliendo, per la verità, il minimo dei suoi insegnamenti) per tanti anni: piccolissimo "coloniale" in quel di Talano, adolescente "campeggiatore" da Camaldoli a Civitella Alfedena, giovane "segretario" del Ricovero di Mendicità (ex Ospedale Ruspoli), inesperto "direttore" del campeggio marinaro di Spinicci, maturo "compagno" di viaggi ed iniziative tra le più stravaganti. La proposta di Gianni Bracci, le parole di Emilio Annesi ed tenero ricordo di Vincenzo Pacelli, mi hanno profondamente commosso, e scosso nel contempo. Riscontro in loro un sentito affetto ed un non celato "amore" nei confronti di un grande sacerdote e di un grande uomo. Vorrei ricordare loro, però, che don Luigi non ci ha lasciati. Sarebbe insensato pensarlo "costretto" in cinque tavole ed un coperchio. Mi piace continuare a pensarlo un falco che vola nel altissimo cielo, che ci osserva e si compiace, finalmente, di ciò che ha saputo seminare. Grazie ancora Gianni, Emilio e Vincenzo, grazie per avermi involontariamente spinto a ricordare tante e tante circostanze che cercherò di parteciparvi presto. Con stima ed affetto |