24.08.07 Visto il rinnovato interesse sorto per le due colonne del nostro paesino, colgo l’occasione per soddisfare i più curiosi e fare un po’ il punto della situazione. Partiamo dal principio: nel 6000 a.C. ... no, scherzo!... Vi risparmio qualche millennio e arrivo subito al 1725, questo concedetemelo, sarò breve :-) Dicevo,
tanto ormai lo sanno tutti, appunto, che nel L’Amministrazione
Comunale di Vignanello (le voci sono di corridoio, ma mi sono state
recentissimamente confermate dal sindaco in persona) ha intenzione di
rendere di nuovo visibile Ma
dove la mettiamo? Ecco
la soluzione. Dovendosi realizzare una rotatoria all’interno del bivio
fra Vignanello e Vallerano si è pensato di posizionare il monumento,
opportunamente protetto da una teca, al centro della stessa. In questo
modo, Permettetemi
ora di andare (ma solo apparentemente) fuori tema... Il viale in questione è attualmente chiamato Via Vignola ed arriva fino a Piazza Attilio Proietti, di fronte alla porta di ingresso al nucleo settecentesco di Vignanello, anche detta Arco del Vignola. Questo nome deriva da una dubbia (per non dire infondata, ma io direi proprio infondata) attribuzione di progettazione della porta stessa all’architetto Jacopo Barozzi da Vignola (1507-1573), vissuto in realtà più di un secolo prima della costruzione della stessa (l’arco è datato 1692). Da un vecchio progetto visionabile nell’archivio comunale risulta che in una prima fase, tutto il viale, dall’arco alla Colonnetta, doveva chiamarsi: Corso Francesco Maria Ruspoli. Non è da escludere che questa denominazione fosse stata richiesta dallo stesso principe Alessandro Ruspoli all’inizio del ‘900, nel momento in cui concesse l’edificazione del colle del Molesino, allora ancora di proprietà della sua famiglia. O forse voleva essere un omaggio da parte dell’amministrazione comunale di allora, per ringraziare il Principe del dono fatto a tutta la popolazione vignanellese... Ignoro come mai successivamente si sia scelto di intitolarlo al Vignola. Credo
che sarebbe veramente interessante se il viale alberato, dall’arco
alla Colonnetta,
potesse riavere questa intitolazione (Corso
Principe Francesco Maria Ruspoli), così da fare da collegamento fra
i due monumenti settecenteschi, commemorando sia l’opera del principe
che nel ‘700 fece realizzare ...e
concedetemi pure quest’altra follia... All’interno
di questa sorta di rievocazione della Vignanello del ‘700 non dovrebbe
mancare la ricollocazione di un’altra famosa colonna, che dava il nome
ad una piazza del centro storico. L’antica Colonna della giustizia,
attualmente conservata all’interno del parco attiguo al giardino
all’italiana del Castello Ruspoli. Si trovava originariamente al
centro dell’attuale piazza Gramsci (ancora detta ‘a
colonna, dai più anziani) e risale all’incirca alla stessa epoca
della Colonnetta del molesino,
essendo stata realizzata nel complesso delle opere di risistemazione del
centro abitato compiute sempre da Francesco Maria Ruspoli quando costruì
la chiesa collegiata. Con la ricollocazione della Colonnetta e della Colonna della giustizia e con la dedica del viale alberato al Principe Francesco Maria Ruspoli, il centro Vignanello riacquisterebbe due suoi importanti beni storici ed artistici, l’amministrazione commemorerebbe adeguatamente l’opera compiuta dal principe Ruspoli nel ‘700 e dal suo successore nel ‘900 e al contempo la famiglia Ruspoli stessa vedrebbe attestata nelle opere d’arte e nel viale la testimonianza storica della sua secolare presenza sul suolo vignanellese, nel suo periodo di maggior splendore e magnificenza. Vincenzo foto e cartoline per gentile concessione dell'ass. I Connutti |