23.08.07
Confessioni intorno alla Colonnetta
Anche io, come Luca '68, ho visto la Colonnetta. Tante, tantissime volte, anzi c'e' stato un tempo in cui mi sono anche stufato di vederla. Anzi, ci sono anche montato sopra, l'ho usata come palo per giocarci a calcio, mi ci sono scontrato andando in bicicletta e c'ho fatto le tante altre cose che creativamente immaginano i bambini.
Tutto questo risale infatti alla mia infanzia, quando ero molto amico dei figli della proprietaria della Villa Stefani, che da anni ed ancora oggi ospita il nostro monumento, e tanto ignorante da nemmeno sospettare che quel masso di pietra avesse una bella storia dietro. Peraltro come palo di porta di calcio e' anche un po' scomodo!
Per chi non lo sapesse, la Colonnetta e' da anni smembrata in due parti: una, quella superiore se non ricordo male, si trova (giustamente) nella villa superiore, la seconda ad un livello
più basso, che forse ora appartiene all'area della villa minore (da qualche anno infatti le due abitazioni non appartengono alla stessa famiglia, ed hanno ingressi separati, corrispondenti ai due cancelli che si vedono alla fine di
via Vignola ('a colonnetta, per l'appunto!)); sono lateralmente separate di 10 metri.
A quanto ho potuto notare (ma potrei sbagliarmi), la famiglia Stefani (che risiede tipicamente a Roma) non ha particolare interesse a tenersi le pietre (a meno che non gli venga fomentato!), anzi era solita trattarla come uno dei tanti pezzi di arredo del giardino della villa, tra i quali non e' il
più appariscente e non in bella vista.
Sono indotto a pensare che il monumento risieda li soprattutto per inerzia,
più che per altri motivi, e che il Comune sia in grado di reimpossessarsene senza troppe
difficoltà (ma qui veramente dovrei astenermi dal giudizio).
Inoltre, nel giardino della Villa superiore, proprio accanto alla casa, si trova un vecchio castagno che si dice aver protetto un papa durante una notte di maltempo (non so quanti) decenni fa.
Ma la cosa più interessante è forse un'altra: in sua prossimità si troverebbe un cunicolo di accesso ad un (sottostante) tempio romano di una certa importanza (mi ricordo il padre dell'attuale proprietaria che diceva che secoli fa per chiunque passasse da queste parti diretto a Roma la sosta di preghiera presso questo sito era immancabile...). Confido che il locale
G.A.R. o gli stessi Connutti (vi vedo già con le antenne dritte!) possano confermare o smentire questo mio vago ricordo di infanzia.
Massimo Mastrangeli
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Caro
Massimo,
interessantissime le tue confessioni! Riguardo al "tempio
romano", accessibile da un "cunicolo" temo di aver capito
bene se deduco che ti stai riferendo al resto del basamento del tempio
falisco ritrovato durante gli scavi del Giglioli.
Una decina di anni fa, immagino che ti ricordi, sono stato anch'io, grazie
a te, ospite della signora Stefani ed ho avuto il piacere di vedere,
ahimè per la prima e l'ultima volta, sia la Colonnetta smembrata, che il
basamento del tempio, che si scorge in modo abbastanza scomodo da sotto
una grata metallica (ma non da un cunicolo).
Per l'occasione, visto che il tutto era finalizzato ad un qualche articolo
da pubblicare su Villaggio Globale, mi ero anche portato la
macchina fotografica ma, forse per la troppa emozione... agganciai male il
rullino e quindi... niente servizio fotografico!
Vincenzo |