Colazione di Pasqua
di Emilio Annesi

Questa mattina in occasione della Santa Pasqua (come si diceva una volta), ho consumato la mia colazione di Pasqua, caffé d' orzo (come da tradizione quello fatto con orzo non solubile) ricotta di pecora (o almeno spacciata per tale) e "pamparito" (vedi foto), dopo di che ho tagliato una fetta alla "pizza di Pasqua" (vedi foto) e l'ho mangiata con un paio di fettine di capocollo (salume altresì denominato lonza, o dall' Emilia in su coppa), anche se in realtà quest' ultima tradizione non sarebbe riferita al giorno di Pasqua, ma a quello di "Centignano" (Pasquetta che prende il nome dalla località circa 3 Km fuori paese dove i vignanellesi erano soliti trascorrerla, andarci i più a piedi ed i più fortunati con la "barozza" carozza trainata da cavalli).In realtà la mia è stata solo una versione soft della colazione di Pasqua Vignanellese tradizionale, raccontano le cronache dei più anziani che in tempi passati (ma neanche da tanto), veniva servita una colazione che non aveva nulla da invidiare al break fast anglosassone, coratella (interiora di agnello per i non laziali) cucinata in padella con la cipolla buonissima, uova sode e varie tipologia di pizze (e affini) dolci e salate tra cui venivano preparate per i bambini, a seconda che fossero maschi o femmine, la "scarsella" o la "pupa", l'impasto credo che fosse lo stesso, la scarsella era una sorta di ciambellone salato con al centro un uovo, mentre la pupa era una vera e propria opera d'arte, ossia un impasto a forma di bambola, in cui veniva inserito un uovo all' altezza dei piedi, oltre alle pizza di Pasqua dolci venivano anche preparate le versioni salate dette "suoali" o "usuali" con una forma però molto più appiattita di quella delle pizze dolci, purtroppo per quanto ne so, (visto che queste cose non si fanno più in casa), i forni locali hanno tenuto in vita il Pamparito (pane aromatizzato con l'anice e prodotto tutto l'anno, buonissimo e credo forse il prodotto di cucina tipico vignanellese al 100%) e in periodo pasquale la Pizza di Pasqua (tradizione comune un pò a tutto il viterbese, e in una versione con altri aromi anche con l'umbria) mentre si è persa totalmente la realizzazione di "pupe" e "scarselle", e a tal proposito vorrei lanciare un appello per sapere se c'è qualcuno che ancore le realizza, e se si riesce almeno ad averne una documentazione fotografica. 
Ciao a tutti e ancora Buona Pasqua Emilio