27.09.07
I PUZZOLOSI SONO CITIZENS JOURNALIST !
di Alessandra Santini

 

Mentre studiavo per il corso di relazioni pubbliche mi sono imbattuta in alcuni concetti che vorrei sottoporre all’attenzione dei puzzolosi.
Stavo leggendo tutta una filippica (lunga almeno quanto la mitica camicia de Meo!) sulle nuove frontiere raggiunte dalla comunicazione, e il riferimento per eccellenza in questo contesto è sempre internet. In questo documento si diceva che al di là dei vari utilizzi ludici, la rete ha cambiato molto il modo di apprendere informazioni o di comunicare con il prossimo, tanto che l’ultima moda imperante nel web è quella di aprire un blog: niente di più che una pagina virtuale in cui riversare le proprie considerazioni su fatti personali o d’interesse pubblico, (e non serve approfondire sulle sue effettive potenzialità, dopo i fatti del v-day!). Tutti ormai hanno o possono avere un blog, anche se rimarrà sempre opinabile se e quanto leggere il blog di Tizio, piuttosto che quello di Pinco Pallino, sia interessante e culturalmente elevato.
Ma anche un altro mezzo d’espressione per così dire “popolare” (e anche di estrema democrazia) sta prendendo piede in rete: è il citizen journalism
Che cos’è?Semplicemente quello che stiamo facendo noi, internauti puzzolosi! 
Basta cercare la parola in google per trovare una pagina di wikipedia dedicata esclusivamente all’argomento. In italiano viene tradotto con “giornalismo partecipativo” e si riferisce ad un nuovo modo di fare giornalismo, in cui si prevede la partecipazione attiva dei lettori che possono commentare gli articoli dei professionisti e addirittura creare articoli ex novo, anche a carattere locale. Il tutto avviene in un sistema che, secondo i casi, può essere totalmente libero o sottoposto a controllo editoriale. Ed il caso più eclatante e conosciuto è proprio l’enciclopedia online Wikipedia, tanto che sempre in quella pagina, wikipedia parlava di wikipedia!! 
Secondo gli esperti in questo nuovo giornale on line non decade la tradizionale figura del giornalista, che continua a ricoprire il suo ruolo di elaboratore “scientifico” dei fatti. Cambia semmai il tipo di informazioni consultabili, che dipendono esclusivamente dal singolo e da criteri totalmente parziali; ed ecco che si rendono reperibili notizie curiose, fuori dal comune, o anche fatti seri di cronaca che diventano, in tempi sempre più stretti, digeribili ed esportabili dall’industria dell’informazione. 
Certo, noi siamo molti di meno rispetto ai 35 mila sud-coreani che, a quanto pare, costituiscono il più grande sito d’informazione non professionale al mondo, che si sono scoperti reporter e collaborano per il 70% dell’informazione del sito ohmynews
Ma non siamo per questo da meno! 
E’ un bel traguardo per un popolo che, fino a non tanti anni fa, al massimo varcava la soglia de ‘a colonnetta per cercare un mondo diverso e sconosciuto (in entrambe le corsie, s’intende!), oppure ‘nnava furistiero. E che diceva la sua, al massimo, nelle imprecazioni tra iffilagni dell’arboleto!O che faceva notizia solo quando moriva (meschino!).
Insomma moltiplicatevi cari puzzolosi all’ascolto, con interventi, notizie e approfondimenti, perché oggi TUTTO fa notizia, e TUTTI ne sono a disposizione!!


Alessandra