21.11.10
L'ultimo abate
di Vincenzo Pacelli

L’avrebbe mai immaginato Don Luigi, che alla sua dipartita sarebbe stato ricordato con filmati su Youtube, saluti su Facebook e articoli su un sito web? Forse non l’avrebbe mai immaginato, ma di certo non si sarebbe stupito più di tanto nel constatarlo.

Lui che negli anni ’80 realizzò una stazione radio a Vignanello, chiamandola Radio Domani. Sempre proiettato nel futuro, con la mente aperta ad ogni innovazione.

Ma non vorrei scrivere cose banali e scontate, perchè non se le merita. Voglio solo tentare di riportarlo alla mia mente a pochi giorni dalla sua scomparsa. 

Ho saputo della sua morte con un sms, di mattina presto, da Massimo Fornicoli. Non so cosa mi sia accaduto, ma subito la mente ha cercato di tornare a quando ero ragazzino, alla prima volta che l’avevo conosciuto. Fatta eccezione per il giorno del mio battesimo, è stato attorno ai 10 anni di età che ho fatto conoscenza don Luigi, da chierichetto, e sento ancora la fatica immane nel reggere sulle mie braccia il messale, che ricordo immenso e pesantissimo, mentre lui lo leggeva durante la messa, e continuamente sospendeva la lettura per fare i suoi commenti. In quel momento infinito l’unico mio pensiero era che al più presto potessi tornare a stare seduto, nella sedia a fianco alla sua, senza quel messale che mi spezzava la schiena.

Me l’ero quasi dimenticato di aver “servito messa”, ma ricordo benissimo, quando ero un po’ più grandicello, la forza e la schiettezza con cui don Luigi esprimeva le sue idee, i suoi argomenti durante le sue prediche, lunghe, lunghissime a detta di tutti, ma estremamente ricche e interessanti per chi ci avesse posto l’attenzione.

E’ stato grazie agli Scout che essendo costretto ad andare a messa ho potuto ascoltare e conoscere a fondo quella mente unica che era don Luigi. Una persona che inevitabilmente mi tornava in mente quando, di fronte ad un interrogativo, pensavo (e penso): “Sarebbe da chiederlo a don Luigi, chissà lui come la vede?”. 

Certo, forse parlare di Einstein, di Freud e di alta teologia alla messa domenicale non era proprio indicato... ma lui lo faceva, punto e basta, prendere o lasciare. Ricordo i suoi discorsi sulla vita, sull’esistenza, sulla morte, sulla solidarietà, sulla ipocrisia, sulla politica. Sì, don Luigi portava anche i giornali sull’altare, cosa per molti orrenda, deprecabile, assurda, inconcepibile. Ma quale modo migliore per portare il Vangelo nell’oggi? Quale modo migliore per rendere tangibile e attuabile un messaggio vecchio di 2000 anni?

E forse è per questo che l’abate risultava spesso più simpatico a chi non era proprio ligio e allineato con i dettami della chiesa con la C maiuscola, e ne conosco molti, incluso il sottoscritto.

Battezzatevi da grandi, Gesù l’ha fatto a 30 anni!
Non vi sposate, andate a convivere, non vedete quanti divorzi!
Ecclesia casta et meretrix! (da Sant’Agostino)

Giusto per citare alcune delle sue scappate, le prime che mi sono tornate in mente.

L’ultima volta che l’ho visto già non mi riconosceva più, e un po’ m’è dispiaciuto di non poterlo salutare come avrei voluto, di scambiarci due battute, di rispondere al suo solito: "Guarda chi c'è, quanto tempo che nun te fai vedè, tocca sonà 'e campane!"
Ma ho il ricordo nitido dell’ultima volta che ci ho parlato, non troppi mesi fa, ero all’ultimo piano della canonica, nelle stanze che stavamo ripulendo e sistemando per dare una nuova collocazione all’archivio parrocchiale; don Luigi si è fatto un giro, come suo solito, e affacciandosi alle due piccole finestre che danno verso Talano mi ha detto, con il suo indimenticabile sorriso: “Qui in futuro ci verranno le mie stanze, perchè qui c’è il sole e si vede tutta Talano, che io adoro”.
Questo era don Luigi.

Concludo qui questo mio fugace ricordo, sicuro che non lo dimenticherò mai, come non lo dimenticheranno mai coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo davvero.

L'ultima stanza della radio, con la scrivania, uno scaffale per il mixer e le piastre cd, la lampada attaccata, il microfono appoggiato, il giradischi su un lato e sparse ovunque le cataste di giornali e riviste che don Luigi sfogliava e leggeva durante le sue trasmissioni. Le ultime che ha voluto fare, in verità, non sono state trasmesse, ma lui, ignaro, leggeva e commentava, come aveva fatto per tanti e tanti anni, tutte le mattine, con lo stesso impegno che metteva nel celebrare  una messa...