30.01.08
La foto di gruppo
di Fulvio Ceccarelli
Con l’associazione i Connutti ci si ritrova, una volta a settimana a ripulire dei detriti i cunicoli che percorrono in lungo e in largo Vignanello e dintorni per renderli fruibili.
Bisogna spostare quantità industriali di terra, sassi ed “altro”; con le maschere per respirare tentiamo di proteggerci dalla polvere, gli ambienti sono bui, stretti e bassi sovente si sente un “porca…” è qualcuno
che ha dato la capocciata, ma tra una battuta e un’altra si va avanti. Non è un problema, il problema sorge alla fine, quando decidiamo di interrompere per andare via.
Mentre tentiamo di toglierci la polvere depositata sui vestiti innalzando nell’aria grosse nuvole che poi ricadendo si ridepositano sui vestiti, si sente:
«E adesso LA FOTO DI GRUPPO».
Panico!! E’ Vincenzo che deve documentare. Non ci sarebbero problemi se ci si trovasse in ampi spazi illuminati, no, noi siamo sostanzialmente in penombra e in spazi molto angusti. La foto deve essere fatta senza flash, a posa, perché viene meglio.
Trovato il posto dove disporci e preparata la macchinetta fotografica, ci mettiamo in posa, Vincenzo pigia il pulsante e si precipita nel posto studiato e prestabilito urlando:
«FERMI, NON VI MUOVETE!!», che poi è la stessa cosa. Se uno è fermo non si muove e se uno non si muove è fermo.
Trattenendo il respiro e tentando di non ridere, cosa molto difficile in certe situazioni, aspettiamo una decina di secondi, poi Vincenzo si alza, prende la macchinetta e guarda nel display e, succede spesso, indica uno di noi e dice:
«TI SEI MOSSO, rifacciamo».
Torniamo a posto, tratteniamo il respiro, Vincenzo pigia il pulsante, si rimette a posto, aspetta, controlla… fino a che la foto non è di suo gradimento
Nei connutti, di notte, mentre tutti dormono, succede anche questo.
Fulvio |
31.01.08
Ebbene sì...
Non
posso che ringraziare Fulvio per questa chicca... e non posso non
immaginare le risatine sotto i baffi che saranno affiorate sui volti degli
altri compagni di avventure sotterranee.
Ridete, ridete... tanto lo sapete: è inutile che fate i preziosi, che
continuate a farvi pregare per soddisfare la mia più che legittima
esigenza di immortalare ogni singolo attimo delle nostre epiche imprese
ipogee.
Tanto lo so che alla fin fine smaniate di mettervi lì, in posa,
aspettando che la lucetta rossa lampeggiante della mia fotocamera rimanga
fissa per un interminabile istante in cui dovrete restare perfettamente
immobili. Già, lo ribadisco, fermi & senza muoversi, perchè
il flash non flescia... e se Antonio, o chi per lui, si azzarda a farvi
batter ciglio, sarete gentilmente invitati a posare per un altro scatto, e
un altro ancora...
Vincenzo
P.S. Visto che siamo in argomento, approfitto per pubblicare uno degli
scatti non buoni, ma che ha comunque il suo fascino.
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