21.10.07
Meditate genti

Carissimi Puzzolosi,
ho pensato di darvi una regola generale per fare una taratura di noi stessi, una specie di tagliando mensile. Traggo i suggerimenti da un libro di Laura Dave "Ti aspetterò per sempre (ma non metterci troppo)". L'autrice consiglia un autoesame che parte da questa domanda fondamentale: "Che ne sarà dei miei sogni?".

Vuole in qualche modo sottolineare il dilemma che tutti noi ci troviamo ad affrontare: o si seguono con tenacia i propri desideri o si seguono le aspettative che qualcun altro ha sul modo in cui dovremmo vivere.

(Sino a quando non siamo abbastanza fortunati o intelligenti da finire con qualcuno - la prima o la ventesima, o la quarta persona di cui ci innamoriamo - che desidera che noi siamo quelle persone che più desiderano essere).

Dobbiamo, secondo l'autrice, sottoporci a regolari controlli per accertarci di non limitarci a reagire a ciò che ci accade, ma occupare un ruolo attivo nella nostra vita. 

Credo che sia necessario capire cos'é che desideriamo realmente e trovare il modo per ottenerlo con un coraggioso e duro lavoro.

Farsi delle domande aiuta: scelgo ciò che desidero per me stesso? Conduco una vita autentica? Il desiderio di compiacere gli altri mi porta a perdere di vista ciò a cui più tengo?

Questa pratica quotidiana ci mantiene sui binari giusti. Ritornando alla domanda iniziale: Che ne sarà dei miei sogni?
La risposta augurabile sarebbe: li ho fatti miei, o per dirlo in un altro modo, ho permesso loro di possedermi.
A presto Maxfor