14.01.10
Proposta per un lodo per "processo breve"
di Romano Salvatori
Se le parole hanno un senso, per processo breve dovrebbe intendersi che i
politici coinvolti in indagini dovrebbero essere processati in breve tempo.
Propongo un "lodo" che vorrei chiamare Salvatori (il mio cognome) poichè va
tanto di moda attualmente averne uno che porta il proprio nome:
Art. 1 - il Presidente del Consiglio dei Ministri, il Presidente della Regione, il Presidente della Provincia o il Sindaco che venisse coinvolto in
una indagine della magistratura si deve dimettere e deve essere processato in
tempi rapidissimi (che saranno indicati dai nostri grandi giuristi, io penso in
sei/sette mesi). Per permettere un giudizio rapidissimo, il politico indagato
godrà di una corsia preferenziale all'interno del calendario del tribunale nel
quale si dibatterà il processo.
Art. 2 - la sentenza emessa al termine del processo è inappellabile.
Art. 3 - Durante la vacanza del titolare della carica indagato, farà le veci,
nella pienezza dei poteri, il suo vice fino al conclusione del processo.
Qualora il titolare della carica fosse assolto rientrerà a ricoprire il
precedente ruolo; in caso di condanna saranno indette nuove elezioni per l'ente
interessato nei termini stabiliti dalle leggi vigenti e fino a quel momento il
vice potrà curare soltanto gli affari correnti.
Art. 4 - il politico che mettesse in atto azioni di ostruzione al percorso
della corsia preferenziale per la celebrazione del processo breve, provocherebbe, con il suo stesso comportamento lo scioglimento degli organi di
governo dell'ente che presiede e si andrebbe alle elezioni.
Non sono un giurista e quindi so che i miei tre articoli potranno certamente
essere stesi in una forma migliore, ma la sostanza è quella che conta.
Una persona che ricopre un ufficio pubblico sensibile deve dimostrare senza
ombra di dubbio di avere intatte le qualità morali e civiche (si intende il
rispetto delle leggi) e qualora indagato deve poter dimostrare in tempi rapidissimi di essere una persona onesta e perbene.
E' inaccettabile che un politico debba essere tenuto sulla graticola delle maldicenze per anni prima di
essere giudicato. Ciò significa che è interesse del politico farsi processare
il prima possibile per dimostrare la propria innocenza o estraneità alle accuse
e riprendere il suo ruolo nel pieno rispetto dei cittadini che si sentirebbero,
indubbiamente, sollevati da una sentenza di assoluzione.
Le dimissioni non influirebbero sull'andamento del governo dell'ente interessato in quanto il vice (del titolare della carica indagato), può
garantire a pieno titolo lo svolgimento del programma con il quale si è
conquistata la maggioranza che permette di governare l'ente stesso. Ci sarebbe,
pertanto, piena legittimazione ad agire da parte del vice che dovrà restituire
la poltrona di presidente o di sindaco qualora il titolare della carica venisse
assolto.
Lo stesso percorso del "processo breve" può introdursi anche per i ministri e
gli assessori, anche se è ben evidente, con le norme attuali, la differenza tra
le dimissioni di un presidente o sindaco e quelle di un ministro o assessore.
Resta il dubbio se la magistratura interessata all'indagine riuscirebbe a
svolgere tutte le sue incombenze in tempi ristretti, ma la corsia dovrebbe
essere talmente preferenziale da non lasciare spazio ai dubbi.
Credo che il "lodo Salvatori" possa restituire ai cittadini fiducia nella
politica intesa come gestione corretta ed onesta della polis, della comunità.
Il politico avrà il vantaggio di risolvere eventuali problemi in tempi
rapidissimi e, se assolto, godere di un indubbio credito morale. Tra l'altro
trattandosi di persone importanti ed in vista, il processo avrà (ma già
è tuttora così) una tale evidenza pubblica e di copertura mediatica che
difficilmente i magistrati potranno commettere ingiustizie.
IL PROBLEMA E': SI TROVERA' UN PARLAMENTARE (UNO) CHE PRESENTI UNA PROPOSTA
DEL GENERE ?
Romano Salvatori
Vasanello (VT)
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