25.06.09 Sono un Vignanellese che per lavoro vive durante la settimana fuori da
Vignanello, visito il sito il puzzoloso periodicamente per vedere come
va. A proposito della rappresaglia avvenuta nel 1944 a Vignanello durante la ritirata
delle truppe tedesche, Vi segnalo che sull'argomento è stato scritto un
libro che per chi è interessato allego alcune informazioni, senza naturalmente voler fare
pubblicità. Vignanello è un grazioso centro della provincia di Viterbo che ancora oggi non arriva a 5.000 abitanti; all'epoca dei fatti avevo 11 anni e mi trovavo colà insieme alla mia famiglia, sfollata a seguito del primo bombardamento di Civitavecchia avvenuto il 14 maggio 1943. In aggiunta alle macerie del bombardamento, di quei giorni a lungo mi rimase il ricordo oppressivo di fughe per la campagna, la sensazione di un'oscura minaccia sempre nell'aria, un'angoscia dalla quale sentivo che sarei riuscito a liberarmi unicamente rievocando le circostanze che l'avevano determinata. Così nel 1968 mi risolsi a scrivere questo romanzo, senza punto ricercare le fonti storiche dei fatti (che non avrei trovato), ma con l'intento, non del tutto secondario, di rievocare personaggi, ambienti, atteggiamenti a quel tempo comuni alla maggior parte dei paesi che costituivano la provincia minore dell'Italia centro-meridionale. La narrazione trova dunque fondamento nella personale memoria di alcuni di quei fatti, nei "si dice" mormorati quasi di soppiatto con la mano davanti alla bocca da conoscenti e da vicini di casa, nella conoscenza diretta di taluni personaggi realmente esistenti e volti in fantasia per esigenze di racconto. Il libro, edito nel 1970 da "Regione Letteraria", nel 1971 fu tra i finalisti al Premio Torino, vinto quell'anno dal notissimo Nuto Revelli. Saluti --------------------------------------------------------------------------- 27.09.09 Vivo a Roma dal 1962, non sono più tanto giovane, sono nato a Vignanello nel lontano 1930.
Tuttoggi mi chiedo come mai sia con amministrazioni di sinistra che di centrodestra non si e riusciti ad onorare tali vittime, esse sono di tutti noi Vignanellesi, non hanno colore.
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