Francesco Crocebella
Via E. Montale n° 6
Roccafluvione – Ap
crocebella@libero.it
Agli Organi di Stampa
Oggetto: costruzione di una sottostazione
elettrica a Vignanello.
Mi sembra impossibile invece è vero: Vogliono
costruire una sottostazione elettrica davanti casa mia, in pieno
centro, davanti alla stazione in un sarcofago lungo 29 metri, largo
9metri e alto 8,35 metri.
Ma voi capite bene la gravità del gesto,
squassare un ambiente che da sempre a convissuto tranquillamente con
la ferrovia, che in quel contesto sono cresciute generazioni al
fischio del treno, che spesso quando si andava a scuola se non ti
vedeva arrivare ti aspettava con due lunghi squilli, che i contadini
si svegliavano con il primo treno delle cinque e che i binari erano
gli assi per imperare da bambini a stare in equilibrio.
Una sottostazione elettrica a 10 metri dalle
abitazioni che sviluppa ben 3 megawatt di energia: ma non si
considera proprio niente impatto ambientale, inquinamento
elettromagnetico e acustico, bruttura (per essere delicati)
ambientale.
Ma dove era il Consiglio Comunale quando si è
discusso di questo? È mai possibile che nessuno si sia reso conto di
quello che stavano facendo?
IO che sono legato con tutto me stesso a quella
zona, a quella casa che con sacrifici ho mantenuto aperta e
funzionale nonostante che siano trenta anni che sono fuori, e che ho
fatto amare ai miei figli, a mia moglie, agli amici adesso mi
ritrovo un mostro davanti al balcone.
Non è giusto: il Sindaco ha mancato di rispetto
a me e ai miei concittadini: doveva avvertirci del progetto,del
compromesso che lui aveva fatto con la metro spa. Perché tenere
tutto nascosto? Perché non è stata fatta un Assemblea prima di
iniziare i lavori? Noi vogliamo conoscere i dati, vedere il progetto
e partecipare alle decisioni che ci vedono coinvolti nostro
malgrado.
Chiedo al Signor Sindaco Federico Grattarola:
1 – di sospendere da subito i lavori per la
costruzione della sottostazione elettrica;
2 – di verificare, come dice lui,
l’incidenza sulla salute che potrebbe avere una sottostazione
elettrica;
3 – Non autorizzare la costruzione del
capannone solo per deposito materiali: era già sufficiente quello
preesistente visto che non è stato mai utilizzato;
4 – Quantizzare i danni e le spese che noi
chiederemmo visto il danno economico che andremo a supplire per la
svalutazione degli appartamenti;
5 – Indire, in poco tempo, un referendum tra
i cittadini per conoscere se la vogliono o meno la sottostazione
elettrica.
E poi non venissero a dire che si fa per il
rafforzamento della tratta Roma – Viterbo, che la stazione di
Vignanello è importante: ma se una delle pareti del mostro che si
dovrebbe realizzare fiancheggia il 2° binario ma di quale
ampliamento si parla?!
Sono veramente rammaricato per questa ultima
vicenda e contrariato per il comportamento di una amministrazione e
di un Sindaco che avevano svolto un ottimo lavoro per il rilancio di
Vignanello e che sono paladini di una democrazia partecipata, di
coinvolgimento dei cittadini alla vita amministrativa: forse anche a
Vignanello è arrivato il virus.
Con cortese preghiera di pubblicazione.
- Francesco Crocebella -
06.05.12
Che dire?
Non posso che concordare con quanto espresso
da Francesco e fare il "mea culpa" per non aver scritto io
niente finora su questa benedetta sottostazione. Sono stato
frenato dalle scarse informazioni in proposito, dalle voci
discordanti su quali siano gli effetti della sua presenza, ma so
che questo non mi giustifica appieno.
Una struttura delle dimensioni di 29x9x8metri non potrebbe
comunque definirsi una "bella presenza" e sulla sua effettiva
utilità non ho gli elementi per esprimermi con cognizione di
causa, ma rimango, così di impatto, perplesso.
Su tutto quanto, in ogni caso, senza poter dire chi abbia torto
e chi ragione, la cosa che mi mette veramente tristezza è il
constatare un atteggiamento da parte dell'amministrazione che in
tutta sincerità non posso definire propriamente schietto e
limpido.
La prima e finora unica comunicazione delle istituzioni che ho
letto è stata affidata ad un manifesto che altro non è se non
un'espressione impeccabile di buoni propositi, niente di più. Ma
quello che mi domando è: se non ci fosse stato chi ha tirato
fuori la questione, chi ha organizzato sit-in e assemblee, se la
cosa fosse passata sotto silenzio, che cosa sarebbe successo?
Ci saremmo ritrovati la sottostazione bella e fatta? Come è
possibile che in Comune non ci fosse (e non c'è) un pezzo di
carta con disegnato quel bussolotto elettrico ed il suo
contenuto? Manco che l'ATAC godesse dell'extraterritorialità
come il Vaticano!
Su Facebook (che volenti o nolenti è una moderna "piazza" con
tutti i suoi pregi e difetti) c'è un gruppo di oltre 600 membri
che dice no alla sottostazione, con link, commenti, domande e
risposte, discussioni animate... Ma fra gli interventi non ce
n'è uno fatto da un membro dell'amministrazione, e pur volendo
trovare attenuanti, l'età media dei nostri amministratori non è
poi così alta. Che dire?
Mi viene da dire soltanto che pure in un'ottica di bassa
politica e meramente opportunistica, uscite del genere ad un
anno dalle prossime elezioni non andrebbero proprio fatte.
Desolatamente Vostro,
il Puzzoloso
07.05.12
La risposta del sindaco
da Tusciaweb Caro Francesco Crocebella,
non crediamo assolutamente , né io né il consiglio, di aver mancato
di rispetto a te e ai cittadini nel momento in cui ci siamo espressi
positivamente rispetto alla realizzazione di un fabbricato da
adibite a Sottostazione elettrica. Ora cercherò di dare delle
delucidazioni che ti permetteranno, spero, di inquadrare meglio la
situazione.
L’amministrazione a fronte di una ormai oggettiva e reale
necessità di potenziamento della linea ferroviaria si è resa
disponibile ad esaminare ed autorizzare una richiesta di
realizzazione di tale locale con la consapevolezza che la verifica e
il monitoraggio continuo sarebbero state le condizioni necessarie e
vincolanti per il completamento e messa in esercizio della
struttura.
Tutto questo ragionamento è da inquadrare nell’ottica di un
ammodernamento della mobilità su ferro. Ammodernamento che prevede
la sostituzione della, ormai obsoleta, linea aerea che alimenta i
treni, l’acquisto di treni nuovi che necessitano di una potenza tre
volte superiore a quella dei treni attuali e l’incremento di
frequenza dei passaggi dei treni stessi. Certo la linea, almeno fino
a Civita Castellana, ha problemi insuperabili legati alla presenza
di tante curve e questo impedisce una maggiore velocità di
percorrenza. Ma in accelerazione, in partenza dalle stazioni si può
ottimizzare. Teniamo conto anche del fatto che la tratta tra Civita
e Roma è in fase di raddoppio con lavori già appaltati. Tutto questo
fa diminuire sensibilmente i tempi per raggiungere Roma e fa
aumentare, come già detto, la frequenza di passaggio dei treni.
Insomma, si va nella direzione di migliorare un servizio che
ormai è divenuto inutile e fastidioso per certi aspetti. Come poteva
l’amministrazione rimanere sorda rispetto a una richiesta che ha il
sapore della pubblica utilità? Con il rischio oggettivo che la
Regione, che è il vero ente attuatore, operasse d’imperio per
pubblico interesse? Come poteva l’Amministrazione non considerare la
necessità e l’urgenza di migliorare una viabilità alternativa che
potrebbe diventare strategica per Vignanello? Come non considerare
il fatto che oggi per andare a Roma utilizzando tale linea si
impiegano 2 e mezza?
Certo tutto questo non può e non deve avvenire ad ogni costo. Sono
assolutamente convinto che la salute pubblica debba essere il volano
che pilota le scelte amministrative, ma lo sono altrettanto quando
l’obiettivo finale di una scelta va nella direzione di rendere
attrattivo e facilmente raggiungibile Vignanello.
Gli organismi deputati a controllare, oltre al Comune, danno ampie
garanzie. L’ARPA, la ASL saranno obbligati a fare valutazioni nel
merito prima dell’entrata in esercizio della SSE. Il problema sul
rischio salute non si pone perché se mai dovesse esserci il benché
minimo dubbio il Comune, al di la di chi amministrerà, avrà a
disposizione molteplici strumenti e in nessun caso l’impianto verrà
attivato qualora non rispettasse i limiti previsti dalle vigenti
normative e/o da eventuali prescrizioni degli Enti competenti.
La sottostazione elettrica doveva sorgere a Vignanello (stazione
principale d’incrocio in grado di gestire la possibilità di manovre)
per bilanciare e potenziare la linea tra Catalano e Vitorchiano dove
sono già presenti 2 Sottostazioni elettriche. Nella stessa verranno
installati 2 trasformatori trifase ( uno in funzione e l’altro di
riserva) con potenza nominale di 3,5 MVA. Tale potenza nominale è la
massima erogabile e solo nei pochi minuti in cui si verifica il
passaggio dei treni la potenza si avvicina a tale valore. Negli
altri intervalli di tempo e soprattutto negli orari notturni
l’assorbimento di corrente è pressoché nullo e la potenza nominale è
stimabile in 0,5 MVA. Tutti gli impianti previsti sono interni al
fabbricato e i cavi di alimentazione sono interrati.
Certo, comprendo bene che tutto quanto sopra non risolve comunque le
tue perplessità… E’ vero però che parliamo di un fabbricato
esteticamente curato e in stile d’epoca che si erge in un punto
degradato e non ritengo affatto che ci sarà una svalutazione
economica degli appartamenti nella zona soprattutto se, come spero,
si paleserà il miglioramento del servizio. Ma questa è una mia
opinione personale.
Comunque c’è la disponibilità dell’ATAC di limitare l’impatto visivo
abbassando il più possibile la quota d’imposta del tetto.
Disponibilità che va gestita di concerto con l’amministrazione per
evitare che la nuova forma progettuale, meno invasiva, rappresenti
una bruttura architettonica. Federico Grattarola
Sindaco di Vignanello
http://www.tusciaweb.eu/2012/05/sottostazione-stiamo-solo-migliorando-un-servizio/ |