Viva
i campioni dell'Italia clericale
di
Giorgio Bocca
Berlusconi,
Bossi, Casini, Fini... Che modelli di virtù cristiane sono questi che
fanno i loro comodi civili ma sono sempre in prima fila a baciare
l'anello dei cardinali?
Fanno
bene i Bagnasco, i Bertone e gli altri porporati del Vaticano ad
affidare la difesa della sacra famiglia ai timorati onorevoli della
destra, e a diffidare dei rossi peccatori nemici della morale. Ma forse
farebbero bene a essere più cauti nello scegliere i campioni
dell'osservanza cattolica. Ecco qui una sfilata di sepolcri
imbiancati che dei precetti di Santa Romana Chiesa se ne infischiano
altamente.
Il grande capo dei capi, l'amico del cardinal Sodano, Silvio
Berlusconi, quello che ha le zie suore e la madre quasi santa,
felice sposo nel 1965 di Carla Dell'Oglio ha divorziato nell'85 e si è
risposato con Veronica Lario, due figli con la prima, tre con la
seconda. Il fedelissimo capo della Lega il senatur Bossi
ha divorziato dalla prima moglie Gigliola Guidali per sposare Manuela
Marrone e procreare Renzo, Sirio Eridano e Roberto Libertà, tutti
autorizzati a cercarsi un nome più decente. Poi c'è Pier
Ferdinando Casini che ha divorziato nell'85 da Roberta Lubich
da cui ha avuto due figlie per unirsi ad Azzurra Caltagirone, figlia
dell'imprenditore Caltagirone che è fra i suoi finanziatori.
E ora abbiamo Gianfri Fini che si separa dalla moglie
Daniela già sposata con un parà della Folgore a cui preferì Fini
allora missino, chiamato tortellino perché arrivava da Bologna. La
signora Fini si definisce un maschiaccio. La vedova di Giorgio Almirante
dice: "Daniela è una donna garbata. Certo non è Rita Levi
Montalcini, ma se è per questo neppure lui è Gabriele D'Annunzio.
Inoltre non vedo in giro chissà quante first lady dotate di savoir
faire".
Daniela del resto non ci teneva alla parte di first lady, passava le sue
domeniche sportive nella tribuna d'onore della Lazio all'Olimpico.
"La Lazio", diceva, "per me è il massimo, mi riempie la
vita". Amava le feste in discoteca con Salvo Sottile, quello
invaghito della Gregoraci, si lasciava sfiorare da una inchiesta sulla
sanità, inveiva contro gli omosessuali, sfrecciava su auto potenti ad
alta velocità fino a quando lei e Gianfri si sono accorti che
"seguivano strade diverse", con piena soddisfazione dei
colonnelli di An che la vedevano come il fumo negli occhi.
Ma insomma, sono questi i campioni della Italia clericale e
osservante. Ricordiamo i tempi felici di papa Pacelli, della
nobiltà nera che prestava servizio d'onore in Vaticano, dei Colonna e
dei Massimo. Ricordiamo i Lombardi, che già dalla nascita decidevano
chi di loro sarebbe stato il predicatore della ortodossia o il generale
o il prefetto, ricordiamo le famiglie romane della nobiltà nera che non
accettarono i Savoia e la Bella Rosin morganatica.
Ma che modelli di virtù cristiane sono questi che fanno i loro
comodi civili, ma poi sono sempre in prima fila a baciare
l'anello dei cardinali e a genuflettersi di fronte al papa tedesco? Si
legge sui giornali che la coppia Fini ha passato il Capodanno del 2007
in Honduras con amici tra cui Roberto Carminati, il parrucchiere delle
Vip che si occupa del nuovo look della signora Daniela e le ha
consigliato capelli rossi e tailleur.
Si direbbe che questa nuova classe politica ignori
sistematicamente le buone intenzioni che predica e si circondi
abitualmente di un generone che sta fra i portaborse e i ruffiani.
Daniela Fini adora sparare. Ha tre pistole, una calibro 38 una 9 corto e
una 6 e 35 piccolissima "che porto con me la sera quando esco da
sola". Poco prima della separazione la signora si è
confidata con il settimanale 'Chi' ha cui ha rivelato che "la
cucina la fa sempre lei".
(29
giugno 2007)
fonte: L'espresso |