Che può fare una fragranza per chi non ha fiuto?
Caro Sindaco, il demoniaccio è una figura allegorica, che non si trincera ipocritamente dietro uno pseudonimo, è un cittadino qualunque in carne ed ossa, uno dei circa cinquemila vignanellesi che hanno diritti e doveri, deluso e non poco, da questa amministrazione, sedicente di centro-sinistra. Il demoniaccio potrebbe essere la prima persona che incontri quando esci di casa, o quando entri nel bar per gustare un caffè, o quello che ti vende le sigarette, o il dipendente del comune meticoloso nel suo operato, o il benzinaio che ti fa il pieno, o un gruppo di amici che non possono farsi la partita di calcio nel campo comunale, o la signora con le buste della spesa in mano e quella col passeggino ostacolate sul marciapiede dalla sosta selvaggia, o quello che paga un tributo comunale e il vicino no, o quello che si becca il sequestro del motorino per guida senza casco in un paese dove fa notizia chi indossa il casco. Ecco, il demoniaccio non è altri che ognuno di questi concittadini, per i quali hai preso l’impegno di tentare di risolvergli i problemi per una decente, migliore e più equa vivibilità quotidiana. Non sono dilemmi demoniaci, questi, ma terreni. Questo per quanto attiene le generalità del demoniaccio. A me premeva, invece, focalizzare altro. Tu hai sottoscritto, come capolista nel 2003, un Programma che prevedeva elementi importanti, che con molta modestia, giudico irrinunciabili. E non parlo dei parcheggi, della tangenziale, di eventi culturali, o progetti ai quali fai riferimento anche rispondendo a Il Secondo, pure importanti e che si possono concretizzare con i tempi lunghi della lenta burocrazia che conosciamo, ma della questione etica in politica e nelle istituzioni, della partecipazione, della valorizzazione del gioco di squadra in amministrazione comunale. Lo ricordi? È’ scritto nel Programma e ne hai parlato in campagna elettorale. Ma non mi sembra che queste importanti modalità d’azione abbiano trovato riscontro in questi quattro anni, anzi, qualcuno di voi è l’antitesi del gioco di squadra, dell’impegno collegiale. E smentire ciò, sarebbe una grossolana barzelletta. Forse perché sei stato intralciato? Ma allora avresti dovuto fare selezione. O può darsi che Tu l’abbia fatta la selezione, ma con le persone meno indicate. E, quando mancano componenti di siffatta natura, nulla si riesce a costruire con basi solide, guardando soprattutto in prospettiva e allora, rimane molto difficile convincersi di concedere ulteriori chances. Un saluto “caloroso”
Il demoniaccio
|