26.02.08
Comprensorio C2…horror film
di Claudio Ferri

Nelle mie brevi apparizioni sul sito del Puzzoloso, ho volutamente sempre evitato di parlarvi di un argomento che mi sta molto a cuore, un po' perchè mi riguarda personalmente ed un po' perchè speravo in una felice conclusione della questione, senza il bisogno di denunciare nessuno. Smentito sistematicamente dai fatti mi accingo ora a raccontarvela.

Verso la metà degli anni '90 si iniziò a lottizzare la zona in località Talano denominata Comprensorio C2. Per chi non lo sapesse la zona in questione è quell'anello di territorio che va dal supermercato di Santino e Barbara terminando alla fine di via Ignazio Silone (allego foto aerea).

L'urbanizzazione del suddetto territorio fu affidata agli stessi proprietari dei terreni da lottizzare (a sconto di opere che, altrimenti, avrebbe dovuto fare il comune), con l'impegno che una volta terminati i lavori, il tutto venisse consegnato e quindi preso in carico dal comune di Vignanello. Per la realizzazione dell'opera fu stabilito un tempo massimo di 10 anni.
In questo lasso di tempo, sul territorio lottizzato, nascevano ville e castelli da mille ed una notte, opere per lo più bruttini, ma comunque molto costosi. Ma dell'urbanizzazione nessuna traccia (si ricorda ai pazienti lettori che l'abitabilità di una struttura è concessa esclusivamente dopo la realizzazione delle opere di urbanizzazione, da ciò si evince che tutti coloro che abitano nelle suddette ville ne sono sprovvisti).

Nell'anno 2003 furono portati a compimento i lavori di costruzione di 18 villette a schiera di proprietà della cooperativa La Moderna 2, nate all'interno della zona in questione. Ai proprietari fu regolarmente data l'abitabilità dal comune di Vignanello, dietro il pagamento anticipato delle opere di urbanizzazione. I neoresidenti, lungi dal creare problemi, attesero pazienti l'inizio e soprattutto la fine dei lavori (strade, illuminazione pubblica, fognature ecc.). Passarono silenziosamente tre lunghissimi anni, conditi da critiche situazioni igienico-ambientali (nuvole di polvere sollevate dal transito automobilistico, strade ridotte a percorsi di guerra da buche e sassi, fiumi di acqua piovana che, non essendo canalizzata, defluiva insieme a terra e detriti dentro i garage e le strade di proprietà condominiale).

Stufi e spazientiti dalla immobilità della situazione, i residenti cominciarono a perorare, in ambito comunale, la loro causa, anche perchè i termini per la realizzazione dei lavori erano scaduti. Addirittura ad una mia domanda sul problema della polvere sollevata dal passaggio di autoveicoli, il consigliere comunale e consigliere della Comunità Montana Pietro Paolo Anselmi mi rispose che il problema poteva essere risolto obbligando il consorzio C2 ad innaffiare costantemente la strada (sembra una battuta ma il ragionamento era serio).
Dal canto loro, i nostri amministratori, decisero di dare al consorzio altri 8 mesi (circa) di proroga per il compimento dei lavori (con una penale per ritardata consegna di... UDITE UDITE... ben 1 (dico: uno) euro al giorno.

Alquanto infastiditi da tutto ciò, nel luglio 2006 i residenti presentarono una denuncia per critiche situazioni igienico sanitarie alla A.S.L, ai Carabinieri, al Comune di Vignanello e per conoscenza al Presidente del comprensorio C2, tale Pietro Lelli. A seguito della nostra denuncia, incontrai il Sindaco, nella persona di Federico Grattarola, una sera di agosto del 2006, durante i festeggiamenti dei Santi Patroni. Cominciammo a parlare della denuncia pervenutagli e mi assicurò davanti a testimoni che se alla scadenza della proroga i lavori non fossero stati ultimati, avrebbe cacciato dalle proprie abitazioni tutti coloro che non disponevano dell'abitabilità e i lavori li avrebbe fatti il Comune con la formula dell’esecuzione in danno (in pratica i lavori li fa il comune e il conto lo paga il comprensorio).

A tutt'oggi il Presidente del C2, Lelli Pietro, è dimissionario e quindi svolge solo l’ordinaria amministrazione del consorzio, senza che nessuno sia disposto a ricoprire la carica vagante, anche perché piena di situazioni ingarbugliate (così ne dicono gli stessi interessati) motivo in più per la realizzazione dell’opera in esecuzione in danno.

Siamo giunti, con la narrazione della storia, ad aprile 2007, la proroga è scaduta e di lavori non se ne vede neanche l'ombra.
Il Comune di Vignanello, per tenerci tranquilli, decide unilateralmente di scaricare su parte del tratto di strada interessato, con lo scopo di chiudere qualche buca, del fresato di asfalto tolto da via della stazione a conclusione dei lavori per la creazione di un parcheggio.
Per chi non lo sapesse il fresato di asfalto è cancerogeno, classificato dal Ministero della Salute Pubblica e da una sentenza della cassazione come rifiuto speciale e quindi non usabile in alcun modo per la sua tossicità.
Alle nostre proteste il vicesindaco Vincenzo Grasselli rispose che la cosa era stata fatta per tamponare le buche e che comunque era da considerarsi temporanea visto che, a breve, la strada sarebbe stata asfaltata come previsto.

Per inciso, a tutt'oggi l’asfalto non esiste, il fresato di asfalto si è volatilizzato all’interno dei nostri poveri polmoni (speriamo che nessuno pianga nessuno tra qualche anno perché allora la rappresaglia potrebbe diventare pericolosa per qualcuno) e le buche sono tornate…

Proseguendo la narrazione dei fatti: a giugno 2007, arriva la novità. I lavori sono stati appaltati alla ditta Testini, che comincia subito ad operare. Si comincia con la realizzazione dei marciapiedi e con vari movimenti terra… sembra davvero la volta buona!!!
Ma come la storia d’Italia insegna, dopo due mesi il cantiere è fermo per il solito blocco lavori. I motivi mi sono ignoti, ma puzzano tanto di interessi e faccende poco legali da difendere.

Siamo dunque arrivati a febbraio 2008, i lavori sono stabilmente fermi da circa sei mesi, senza che a nessuno importi, o meglio, parlando con il Sindaco Federico Grattarola mi riferisce che, ormai stufo di cercare una soluzione fattibile con il consorzio C2, a lui la cosa non interessa più.

A conclusione di questa noiosa narrazione rimane l’amarezza di alcuni cittadini che ormai da cinque anni vivono in condizioni disagiate, che si sentono abbandonati dall’amministrazione comunale e che subiscono sulla loro pelle gli errori, gli abusi edilizi e gli sporchi interessi di pochi soggetti a cui sembra tutto permesso.
Speriamo che dopo questo amaro sfogo qualcosa cambi e soprattutto si ponga fine ad una schifezza quinquennale che pesa sulle spalle di alcuni cittadini aventi gli stessi diritti degli altri (sarebbe meglio, e lo dico a tutti gli interessati, che la situazione si risolva entro breve, onde evitare più eclatanti e compromettenti proteste). 


P.S. Per dare come si dice, un colpo al cerchio ed uno alla botte, il sindaco si è notevolmente adoperato perché la situazione giungesse ad un lieto fine, senza riuscirvi. Al contrario, tanti altri (uno tra tutti l’assessore ai lavori pubblici Angelo Anselmi) hanno sempre evitato un qualsiasi coinvolgimento come se la cosa non fosse di loro competenza. E’ anche vero che, un sindaco, dotato di poteri che il nostro presidente del consiglio si sogna, avrebbe potuto usare con più fermezza i mezzi che la sua carica gli offre, ma sai com’è, in Italia vige la regola dell’accontentare tutti (specie chi conta) e solo qualche volta di far rispettare le regole.

P.P.S Mi scuso preventivamente con i lettori e gli interessati per qualsiasi errore ed eventuali inesattezze od omissioni date esclusivamente da una non completissima conoscenza dei fatti.