30.12.10
Ebbene, sì! Ho impersonato il numero “
Ho impersonato il numero “
E’ stato un pomeriggio diverso e divertente: era da tanto tempo
che non riuscivo più a vedere la nostra splendida Piazza così
affollata. Una originale manifestazione partecipata da tutti: uomini,
donne e bambini.
I complimenti agli Organizzatori sono doverosi e sentiti:
Un successo dicevo, un successo che non si sarebbe realizzato in
mancanza degli attori: I NUMERI!
I NUMERI, escluso il sottoscritto per modestia, vanno elogiati e
ringraziati ancora per lo spirito goliardico e per l’allegria che sono
riusciti a sprigionare nel
corso dell’intero pomeriggio.
La “vestizione” dei personaggi (esilarante cerimonia
riservata ai soli addetti, ma meritevole di diffusione) ha generato uno
spirito di corpo impensato, le “figure” tradizionali della Tombola (i’
Picino, ‘a soccolata, chi tire su, ‘a matta, i’ spione) hanno
rinverdito un folklore quasi dimenticato.
La “sfilata” dei numeri, “’a posa” sul cartellone
ufficiale di gara e “l’insacchettamento”, hanno completato
l’ufficialità del gioco.
La “sacchetta” (Via della Prigioni Vecchie) si è dimostrata
capiente, confortevole e sufficientemente idonea a contenere un
“branco” di simpatici caciaroni.
Il “vin brulè” ci ha tenuti tutti ben caldi e coperti da
agenti influenzali, la conversazione non è mancata, il ripasso dei
“detti” da declamare è stato costante, l’inserimento degli
“anziani” non ha creato difficoltà ad altri “numeri”, insomma
tutto ha funzionato a meraviglia.
I premi, numerosi e ricchi (anche se si poteva fare di più,
considerando il costo delle cartelle!) hanno accontentato:
“l’ambo”, “i’ terno”, “’a quaterna”, “’a
cinquina” e “’a Tombola”. Meglio di così?
I “riconoscimenti” per i “numeri” sono stati spiritosi e
graditi. Avremmo preferito “che lira”, anzi “che euro” ma, come
si dice: “A caval donato non si guarda in bocca!”.
Complimenti per i “detti” dialettali vignanellesi. Un bel
lavoro, da raccogliere e conservare: complimenti di cuore!
Un ringraziamento particolare al pubblico gioioso “giocante”.
In mancanza di tale elemento essenziale, avevamo tutti giurato per un
suicidio di massa!
Bene, anche questa è fatta! (lo ripeteva spesso un mio caro
amico che, pur avendo fatto nulla, voleva attribuirsi gli onori). E’
fatta ed è stata fatta molto, molto bene.
AUGURIO: l’augurio è quello di una lunga vita
all’iniziativa, con una raccomandazione: non rendetela banale con una
ripetizione assillante. Sono dell’avviso che l’attrattiva principale
per qualsiasi evento è il gusto che si crea con l’attesa. Alimentare
tale attrattiva è sinonimo di “lunga vita”.
Un Felice Anno e… “ad maiora!” Vignanello,
li 30 Dicembre 2010 Tommaso Marini
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