30.12.10
HO FATTO “i’ 33”
di Tommaso Marini

         Ebbene, sì! Ho impersonato il numero “ 33” della Tombola Vivente Vignanellese, il 26 Dicembre 2010!

         Ho impersonato il numero “ 33” e mi sono anche divertito. Credetemi non è poco! Considerando il fatto che la temperatura non era affatto piacevole e la circostanza che “nun so scappato”.

         E’ stato un pomeriggio diverso e divertente: era da tanto tempo che non riuscivo più a vedere la nostra splendida Piazza così affollata. Una originale manifestazione partecipata da tutti: uomini, donne e bambini.

         I complimenti agli Organizzatori sono doverosi e sentiti: la Pro Loco , nella persona del neo Presidente Arch. Elisa Fochetti, gli ideatori, nelle persone di Marcello Bernardini, Vincenzo Pacelli e Alessandro Agnitelli e tutte le persone che si sono prodigate per la realizzazione dell’originale manifestazione.

         Un successo dicevo, un successo che non si sarebbe realizzato in mancanza degli attori: I NUMERI!

         I NUMERI, escluso il sottoscritto per modestia, vanno elogiati e ringraziati ancora per lo spirito goliardico e per l’allegria che sono riusciti a sprigionare nel corso dell’intero pomeriggio.

         La “vestizione” dei personaggi (esilarante cerimonia riservata ai soli addetti, ma meritevole di diffusione) ha generato uno spirito di corpo impensato, le “figure” tradizionali della Tombola (i’ Picino, ‘a soccolata, chi tire su, ‘a matta, i’ spione) hanno rinverdito un folklore quasi dimenticato.

         La “sfilata” dei numeri, “’a posa” sul cartellone ufficiale di gara e “l’insacchettamento”, hanno completato l’ufficialità del gioco.

         La “sacchetta” (Via della Prigioni Vecchie) si è dimostrata capiente, confortevole e sufficientemente idonea a contenere un “branco” di simpatici caciaroni.

         Il “vin brulè” ci ha tenuti tutti ben caldi e coperti da agenti influenzali, la conversazione non è mancata, il ripasso dei “detti” da declamare è stato costante, l’inserimento degli “anziani” non ha creato difficoltà ad altri “numeri”, insomma tutto ha funzionato a meraviglia.

         La Tombola è durata il tempo giusto! E’ stata divertente, ha divertito e (cosa essenziale) non si è dimostrata noiosa.

         I premi, numerosi e ricchi (anche se si poteva fare di più, considerando il costo delle cartelle!) hanno accontentato: “l’ambo”, “i’ terno”, “’a quaterna”, “’a cinquina” e “’a Tombola”. Meglio di così?

         I “riconoscimenti” per i “numeri” sono stati spiritosi e graditi. Avremmo preferito “che lira”, anzi “che euro” ma, come si dice: “A caval donato non si guarda in bocca!”.

         Complimenti per i “detti” dialettali vignanellesi. Un bel lavoro, da raccogliere e conservare: complimenti di cuore!

         Un ringraziamento particolare al pubblico gioioso “giocante”. In mancanza di tale elemento essenziale, avevamo tutti giurato per un suicidio di massa!

 

         Bene, anche questa è fatta! (lo ripeteva spesso un mio caro amico che, pur avendo fatto nulla, voleva attribuirsi gli onori). E’ fatta ed è stata fatta molto, molto bene.

 

         AUGURIO: l’augurio è quello di una lunga vita all’iniziativa, con una raccomandazione: non rendetela banale con una ripetizione assillante. Sono dell’avviso che l’attrattiva principale per qualsiasi evento è il gusto che si crea con l’attesa. Alimentare tale attrattiva è sinonimo di “lunga vita”.

 

         Un Felice Anno e… “ad maiora!”

 

Vignanello, li 30 Dicembre 2010

                                                                  Tommaso Marini