13.09.08
Divagazioni in stand-by
di Vincenzo

Sono momentaneamente assente, in stand-by... Ogni tanto mi fisso con una parola, con un’idea, con un’azione... o più spesso una non-azione (vedi il silenzio dell’altra volta). Stavolta è toccato all’attesa. Attendere prego... Attendere, attesa. Eccolallà, è partita la rimuginazione. Non si può più fermare. Urge come al solito il dizionario di salvataggio. Si avvia la ricerca etimologica, terapeutica, trainingautogena.

Attendere: dal latino attendere (che è come in italiano, solo che... è scritto in corsivo :-) ossia “prestare attenzione a qualche cosa”, composto di ad e tendere, vale a dire, letteralmente, in italiano: tendere a... , essere teso verso. Seguono elencati due significati, di cui il primo (A) comprendente ben tre accezioni del verbo:
1 Aspettare;
2 Custodire con cura;
3 + Mantenere una promessa (dove la croce sta ad indicare che quest’ultima accezione è un po’ desueta, arcaica, scaduta, non si usa più).
Bene, credo che il dizionario mi funzioni meglio dei Tarocchi o dell’ I Ching.
 
Ma riprendiamo, il secondo significato (B) si divide invece fra:
1 Porgere l’animo, la mente verso q.c., dedicarsi con impegno a qc. o q.c. (dove qc. sta per qualcuno, mentre q.c. sta per qualche cosa, alla faccia dei t.v.b. degli sms);
2 + Stare attento, considerare, osservare.
 
Non commento oltre. Pure perchè immagino gli occhi stupiti (direi pure strabuzzati) di alcuni lettori. Me ne rendo conto, forse queste divagazioni dizionariesche lasciano un po’ il tempo che trovano, ma già che lo trovano (dico, un po’ di tempo) è qualcosa, poi se lo lasciano saranno affari loro. A voi che ve ne viene? Ma dove lo lasciano poi ‘sto tempo? Spero non lo lascino in attesa?...
 
O spero almeno sia una dolce attesa. Dolce attesa, in fondo tutti abbiamo iniziato così: con una dolce attesa di ben nove mesi all’incirca. Nove mesi in cui, tanto per cominciare, abbiamo costretto, dolcemente, qualcun’altra/o ad attendere per noi, ad attenderci, ad aspettare (A-1), a custodire con cura (A-2), a mantenere una promessa (A-3), a porgere l’animo e la mente verso di noi (B-1), a stare attenta/o, a considerare, ad osservare... (B-2) Come vedete, tutto torna, alla perfezione.
 
Dunque, se un’attesa di nove mesi può esser dolce, come può un’attesa molto più breve essere amara? Direte voi. E perchè lo dite? Che ci avete la coda di paglia?... La coda di paglia... mmmhhh... qui mi parte un’altra divagazione... urge dizionario dei modi di dire... alla prossima...

Ciao.
Vincenzo
 

P.S. Come avrete visto, ultimamente, non manco di attendere al Puzzoloso, ma esso è  tuttavia parzialmente in attesa, in stand-by, come me.