08.12.08
Sbattezzatevi!
di Massimo Mastrangeli
(leggi)

  

  

15.12.08
Chiesa, Religione e Politica
di Puck 

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16.12.08
Che dire?
di Vincenzo Pacelli

(leggi)

 

 

  

  

17.12.08
Liberate vos a ecclesia
In difesa del dissenso
di Massimo Mastrangeli

 

Caro Puzzoloso,

Puck ti ha accusato di non aver censurato il mio intervento. Penso che ciò sia grave.

Ritengo che nel mio intervento scatenante (dove, per inciso, mi sono dimenticato di scrivere che, tra le altre cose, ho anche rinnegato gli scout, che oltre a essere cattolici sono anche una associazione para-militare) non ci sia altro che un invito, legittimo e certamente legale, a compiere un semplice gesto, a sua volta legittimo e certamente legale, oltre ovviamente a qualche opinione personale, con gli stessi attributi.

Mentre ti ringrazio per aver cercato a tua volta di farlo capire a Puck, aggiungo che non mi sarei sorpreso se tu avessi deciso di non pubblicare il mio intervento, in quanto per fondazione il sito cui ho inviato il contributo è da te redatto ed il suo contenuto passa attraverso il tuo filtro; ovvero, è del tutto discrezionale, e chi vi contribuisce lo sa (o dovrebbe saperlo, quantomeno leggendo la risposta automatica che Arfonzo manda a quanti lo interpellano).

Puck è ovviamente libero, come me, di esprimerti i suoi gusti personali, ma non può certo accusarti di non averli assecondati.

 

Non mi piace usare pagine pubbliche per messaggi personali. Tuttavia, l’intervento di Puck - che peraltro, con fare quantomeno codardo, evita di nominarmi esplicitamente - mi chiama palesemente in causa. E la sua gagliarda, quanto sfortunatamente offuscata e inconsistente invettiva, si guadagna mio malgrado una degna replica.

Dunque avviso te, e i tuoi sacrileghi lettori, di quanto vi sta aspettando qui sotto: ad un commento generale e  personale sulla religione seguirà una mia risposta diretta a Puck, articolata su tre livelli di progressivo approfondimento. Tutto gratis e senza interruzioni pubblicitarie! Spero che chi non ne gradisse la lettura sappia trovare di meglio da fare!

 

 

Del valore politico del battesimo

 

La spiritualità non è prerogativa delle religioni. Per coltivare valori di carattere spirituale, o sviluppare un’etica positiva ispirata al bene comune, non è necessario, e del resto neanche sufficiente, aderire ad una religione. Lo dimostrano da un lato le fenomenologie e le storie delle religioni, dall’altro molte filosofie. Aderire ad una religione è soltanto un diritto di ogni uomo, non certo un suo dovere o una sua prerogativa imprescindibile. (Per di più, tutte le religioni che vanno per la maggiore, ovvero le monoteistiche, si fondano sulla soggezione degli aderenti a dogmi preconfezionati, che stanno in totale antitesi con l’induzione al dubbio metodologico e con l’emancipazione perpetua dai pregiudizi sostenuta dalla filosofia e scienza contemporanea. Anche per questo le religioni sono, letteralmente, delle superstizioni di epoche barbariche.)

La legislazione italiana recepisce questi basilari quanto facilmente trascurati concetti nel considerare la religione di un cittadino un suo dato sensibile, ovvero una informazione personale che il cittadino non è costretto a dichiarare (al pari, per esempio, del suo orientamento sessuale) neanche nei censimenti statali.

Dunque, come fa la chiesa cattolica a farsi forza di rappresentare, a suo dire, la stragrande maggioranza della popolazione italiana? Attraverso il conteggio degli iscritti, ovvero del numero dei cittadini battezzati. Per questo, formalmente, nulla vale che una persona non si consideri cattolica, finché risulta iscritta all’albo dei cattolici. E ciò è importante, perché è in definitiva su questo albo che le gerarchie ecclesiastiche si arrogano la pretesa di rappresentare le credenze e l’opinione della nostra popolazione su molteplici questioni, anche molto delicate e su cui non dovrebbe avere autorità (per esempio bioetica e tecnologia). Il che equivale a dire che le opinioni che la chiesa cattolica fabbrica a suo arbitrio vengono automaticamente assunte come espressione del punto di vista della presunta massa popolare che essa si fa forza di rappresentare e/o influenzare, a prescindere che questa le condivida o meno. Non stupisce dunque che la politica, che del consenso popolare vive – perlomeno in una nazione in cui la democrazia è vigorosa e vigile – possa essere sensibile alla pretese delle gerarchie religiose.  Ma la situazione italiana è negativamente speciale, in quanto la nostra classe politica ha da sempre dimostrato, quando non ostentato, una trasversale e docile dipendenza dal parere cattolico e una collusione con il suo potere e orientamento (dai famigerati Patti Lateranensi al Concordato dell’84, dalla polarizzazione del referendum sulla procreazione assistita alla legislazione sulle cellule staminali, alla caduta del secondo governo Prodi per via del dissenso interno alla risicata maggioranza sui diritti delle coppie di fatto, dal favoreggiamento fiscale delle attività e proprietà cattoliche alla devoluzione di gran parte dell’8 per mille alla stessa chiesa).

Bonificare le statistiche degli iscritti alla chiesa cattolica assume dunque, particolarmente in Italia, un valore anche politico. Questa bonifica si può fare sbattezzandosi: è facile, non costa praticamente nulla ed è altamente significativa. E’ il mezzo con cui si può definitivamente allineare il proprio personale pensiero con il formale status religioso. Ed è il primo importante passo verso l’emancipazione delle (reti neurali delle) future generazioni dal nefasto e traumatico plagio operato dalla religione (cattolica, nel nostro caso) che tuttora tutti subiamo inevitabilmente sin dalla nascita.

Infatti, probabilmente i concetti di dio e annessi (r)esistono soltanto perché fin dalla nascita veniamo informati e mai smentiti di essi (e addirittura ci viene insegnato a trattarli con timore, come si addice ad ogni strategia di controllo di massa). Così nel nostro spazio mentale si fa spazio ad essi nostro malgrado, e crescendo è difficile, pur volendo, sbarazzarsi di queste imbarazzanti presenze. Le nostre idee a riguardo sono sbilanciate in partenza. Solo nascendo e crescendo in un ambiente non contaminato dalle religioni sarebbe sensato speculare sull’innatezza del sentimento religioso.

 

 

 

Replica a Puck

 

1 – In poche parole

 

Caro Puck,

il mio intervento rispecchiava semplicemente il mio punto di vista, è stato accettato dall’editore di questo sito e pubblicato. Non si scontra contro la legge di questo stato, che è l’unico limite alla mia libertà di espressione. Dunque se ti sei offeso sei libero di protestare, non certo di chiedere la censura del mio parere.

 

 

2 – Analisi

 

Caro Puck,

la tua invettiva ha tutti i connotati di una reazione isterica da ego ferito (lesa maestà). Infatti ti senti chiamato in causa – addirittura personalmente offeso - quando nessuno ti ha nominato, ripeti parossisticamente che sei offeso, urli (usando le scritte in maiuscolo), affermi perentoriamente le tue personali interpretazioni della religione e della chiesa come dogmi (non metto in dubbio che ne hai imparato bene la lezione), e presenti ragionamenti discutibili, sostanzialmente sconclusionati e fuori luogo. Non credi di essere un po’ (troppo) permaloso? Di solito simili atteggiamenti derivano dal sentire smosse delle convinzioni personali che si ritenevano inamovibili, e su cui si è installata buona parte della propria personalità. Ho forse toccato la radice del tuo fanatismo? Non avere paura del dubbio, non ha fatto mai male a nessuno.

Inoltre, il tuo intervento mi ha intristito, perché dimostri che tu non tolleri un semplice dissenso dalla tua opinione. E questo richiama la più generale discussione sul diritto di satira.

 

 

3 – Commento all’intervento di Puck

 

Caro Puck,

cercherò di fare luce su quello che hai scritto nel tuo intervento, citandolo letteralmente e commentandolo per sostenere quanto ho detto sopra.

 

“[…] come sai Puck è un tipo a cui piace parlare di pochi argomenti […]

Iniziamo bene: parli di te stesso in terza persona! Ti risparmio l’analisi relativa…

 

“[…] o quando vengono fatte delle offese, e soprattutto in  modo molto gratuito, eccomi che salto fuori […]”

Il concetto di offesa non è assoluto, tuttavia limitato dalla legge. Io per esempio mi offendo se mi dicono cattolico, guarda un po’! Tu, alla pari di me, puoi protestare se ti senti offeso, ma non puoi imporre la tua morale a nessuno.  Ma capisco che sei un buon allievo della tua scuola. (Peraltro, qui sei passato a parlare in prima persona…).

 

“[…] La Chiesa di Dio è la Religione , mentre la Chiesa Stato è quella dell’uomo […]”

Un provetto teologo! Ma se ti sentisse il papa (per non dire Agostino di Ippona) ti scomunicherebbe (e sei fortunato, un tempo ti avrebbe bruciato)! Infatti se la “chiesa di dio” fosse la religione stessa – e faccio notare per inciso che tu dai per scontato che esista solo la tua di religione – la gerarchia ecclesiastica non servirebbe a niente; mentre tu in quanto cattolico sei costretto a credere che essa è tua unica intermediaria tra te e dio.

La chiesa stato (o meglio lo stato integralista cattolico) è solo lo Stato del Vaticano. Al suo interno si trova la sede di una organizzazione sovranazionale, i cui gerarchi sono sparpagliati per il mondo, chiamata chiesa cristiana cattolica.

 

“[…] La Chiesa “Stato” (Città del Vaticano) è per l’appunto uno STATO, con la sua Politica ed i suoi Politicanti[…]”

Infatti: la sua politica, quella di carattere legislativo, vale solo all’interno del Vaticano!

A parte l’amministrazione del Vaticano, quella che fanno questi gerarchi non è politica, ma fabbricazione di opinioni arbitrarie che poi mettono in bocca a tutti quanti essi stessi ritengono cattolici. Semmai sono gli effetti delle loro opinioni ad avere da noi, purtroppo, pericolosi effetti politici.

 

“[…] La Politica è fatta dall’uomo, e l’uomo, com’è noto, non è perfetto […]”

Vero! Peccato che tu da cattolico sia costretto a credere che il papa sia infallibile! Quindi questa frase da sola vale la tua scomunica!

 

“[…] Queste stesse persone, si arrabbierebbero se, ad esempio, la Repubblica di San Marino non accettasse i matrimoni gay? […]”

Ma che c’entra? Ti rendi conto che stai definendo le opinioni di una oligarchia che regna in un francobollo di terra una “politica”? E se anche fosse così, questa dovrebbe valere solo in Vaticano. Né San Marino né nessun altro stato civile si sognerebbe di far valere la propria politica al di fuori dei confini del proprio stato; figuriamoci le proprie opinioni morali. Quella che tu chiami “politica” del Vaticano è una serie di prescrizioni che i gerarchi impongono ai loro “sudditi”. Fatti tuoi se tu ti senti un suddito.

 

“[…] non si arrabbiano quando un militare USA uccide un “certo” Nicola Callipari e gli Stati Uniti d’America fanno sparire il militare? […]”

Ma chi ha detto che non si arrabbiano per queste cose? Magari non ti sei arrabbiato tu, o forse ti pare che la popolazione italiana non si è arrabbiata perché i mass media non lo hanno voluto dire o hanno manipolato l’informazione. (Peraltro, si chiamava Calipari, con una “l” sola).

 

“[…] A mio modestissimo parere, se lo Stato Chiesa, o gli USA, fanno tutto quello che vogliono nel NOSTRO Stato, la colpa non è della Chiesa o degli USA, ma dello Stato Italiano, o meglio, dei Politici Italiani, che lo permettono. […]”

Stai facendo ulteriore confusione. Siamo d’accordo che chiesa cattolica e USA fanno quello che vogliono in Italia. Ma è proprio perché ci sono così tanti cattolici formali in Italia che i politici sono così condiscendenti con la chiesa cattolica! E’ solo una questione di presunto consenso popolare. Nel caso USA, la questione invece è ben diversa: l’Italia è la portaerei americana nel Mediterraneo: con oltre 90 basi USA dichiarate, l’Italia è letteralmente sotto assedio militare…

 

“[…] La Chiesa di Dio, e dunque la Religione , è la Chiesa fatta dalle persone comuni che seguono la parola di Dio, […]”

Opinione tua che non discuto, tuttavia sempre in aria di scomunica (ti ricordi che il papa si definisce vicario di dio in Terra?).

 

“[…] Ogni uno è libero o no di crederci, l’importante è che siano rispettate le idee di tutti. […]”

Finalmente qualcosa che mi trova perfettamente d’accordo! Lo dicevo anche nella nostra discussione sul blog del Puzzoloso, e lo dico sempre! Ma questa raccomandazione vale soprattutto per te: io mi sono limitato a dire la mia di opinione, in modo del tutto legittimo e ovviamente personale.

 

“[…] Così passiamo all’argomento che OFFENDE (più che l’argomento è chi lo ha scritto che offende).[…]”

Avresti dovuto scrivere “offende me” visto che, finora e fino a prova contraria, solo tu ti sei sentito offeso e addirittura chiamato in causa in prima persona. Inoltre qui riveli che il tuo è proprio un attacco personale nei miei confronti – oltretutto da codardo visto che neanche mi nomini. Un galantuomo!

Ma vediamo cosa mi contesti…

 

“[…] per diffondere la notizia che si può fare richiesta di essere “sbattezzati” (notizia “sacrosanta” per chi non crede nel Cristianesimo), […]

A parte che scommetto che neanche tu lo sapevi (o forse non lo ritenevi possibile), tutte le persone cui ho parlato di questo (a parte chi me l’ha a sua volta segnalata e con cui ho messo in atto la procedura) non ne erano al corrente, e comunque non ritenevano fosse possibile e/o importante. Ed il tuo scherno è fuori luogo, perché è una possibilità di cui si deve mettere al corrente tutti. O temi uno sbattezzo di massa?

 

“[…] offende la Religione Cristiana […]”

Eccoci! Dove (ti) avrei offeso? Quando dico che per la cresima ti danno una chiodata in fronte? Si dice ancora, per scherzo, a tutti quello che la stanno per fare! Quando scrivo che era la moda o mania? E’ semplicemente vero (oltre che una indiretta citazione di Freud). Quando dico che ci prendevi dei regali? Non dirmi che quando hai preso i sacramenti non ci hai pensato! Quando parlo della bestemmia catartica? A parte che la bestemmia in sé è ancora una volta relativa (infatti, perché gli adepti del dio Zio non dovrebbero offendersi quando tu dici “porcozio”? inoltre, un matematico potrebbe offendersi nel sentire una bestemmia geometrica tipo “nella geometria euclidea la somma degli angoli interno ad un triangolo è 270 gradi”); ma anche con riferimento al cattolicesimo in particolare, non ho scritto nessuna bestemmia, e anche fosse, bestemmiare in questo stato è legale, e infine la bestemmia catartica è una cosa della cui utilità sono convinto.

[Chiamo “bestemmia catartica” la pronuncia di imprecazioni o denigrazioni contro concetti di prerogativa religiosa (per esempio dio, madonna, sacramenti ed altro, non necessariamente e non solo cattolici, ovviamente) verso cui l’educazione religiosa subita ha indotto ad avere un ingiustificato e pericoloso atteggiamento di riverenza, allo scopo di liberarsene].

Se te la sei presa (tu, ovviamente) per una di queste cose, prenditi meno sul serio!

 

“[…] dà del “Benito” al Papa (che poi non capisco che insulto sia visto che Benito per molti in Italia è stato ed è un mito….forse per colui che l’ha scritto evidentemente non è così, ed ha la presunzione di pensare che solo le sue idee siano quelle giuste).[…]”

Ah ecco, forse ti sei offeso per questo? Se ti sei offeso perché ho dato del Benito al papa, evidentemente esso ti fa pensare a Mussolini, e tu devi considerarlo un poco di buono. E siccome supponi che anche io consideri questo un insulto, ne deriva che secondo te la pensiamo allo stesso modo su Mussolini: dunque la tua accusa di presunzione si smonta da sola, visto che anche tu la pensi come me e credi di essere nel giusto! Io non presumo proprio niente, che tu lo creda o no. E mentre ti ricordo che, in questo stato, l’apologia di fascismo è un reato e tu ti ci sei avvicinato, ti svelo che ti sei perso il secondo livello (per solutori esperti) della mia analogia: indovina un po’ come si traduce Benedetto in francese e spagnolo?

 

“[…] Insultare la Religione Cristiana perché i propri genitori con i Sacramenti hanno voluto dare ai propri figli un’educazione religiosa come la loro, non è un offesa alla religione, ma è un offesa ai  genitori. […]”

Io penso con la mia testa, e non ho difficoltà a dire a mio padre che nel farmi battezzare e farmi educare cattolicamente ha fatto una cosa che detesto e di cui mi voglio liberare. Dove starebbe l’offesa? Penso che far capire ai genitori dove hanno sbagliato sia un buon modo per onorarli, come peraltro consiglia la tua religione.

 

“[…] si possono avere quanti più titoli di studio si riesce a prendere, si possono parlare tutte le lingue del mondo ecc […]”

Mi dici che cosa c’entra? Non sarai mica invidioso?! E l’invidia non è forse un “peccato capitale”?

 

“[…] Inoltre, sarebbe meglio che prima di fare affermazioni, si conosca l’argomento trattato, visto che il Battesimo non è un qualcosa di “posticcio” sul Vangelo, ma è IL SACRAMENTO, è infatti quel sacramento su cui si basa tutta la Religione Cristiana.[ …]”

Tra noi due il male informato sei tu. Io prima di scrivere quella cosa mi sono informato:

Va ricordato che il battesimo è un rito largamente estraneo alla narrazione evangelica: gli unici passi espliciti (Mt. 28,19, Mc 16,15) sono spesso considerati dagli studiosi come un’aggiunta posteriore; i passi di Gv. 3,22-26 sono contraddetti da Gv. 4,1. Gesù, pur battezzato da Giovanni, stando al Nuovo Testamento personalmente non battezzò mai nessuno, né tanto meno risulta siano mai stati battezzati gli apostoli.

(tratto da: http://www.uaar.it/laicita/sbattezzo/)

Che poi la chiesa cattolica faccia del battesimo quello che le pare sarà pure vero; del resto la chiesa fa un po’ quello che le pare con tutte le scritture (taglia, cuce, interpreta, riscrive, censura…)!

 

“[…] Il Cristianesimo, a differenza di qualcuno, mi dice di NON OFFENDERE chi non la pensa come me e di rispettarlo. […]”

Io rispetto l’opinione altrui senza che me lo dica qualcuno, pensa un po’!

Il mio è un parere, come il tuo. Rispettalo, dunque!

 

 

Massimo Mastrangeli

 

  

  

19.12.08
Replica a Massimo
di Puck

Ciao Puzzoloso,
ti avevo detto che non sarei più intervenuto sull’argomento in questione, ma (purtroppo) Massimo non mi ha lasciato altra scelta.

Già io e Massimo tempo fa abbiamo “discusso” sul forum del sito su questo argomento, ma sempre con il massimo del rispetto l’uno dell’atro.

Questa volta, invece, Massimo ha fatto una replica molto dura nei miei confronti. Ciò mi dispiace, ma molto probabilmente, se Massimo ha ritenuto opportuno usare questi toni (conoscendolo), lo ha fatto perché, probabilmente, a sua volta si è sentito attaccato.  

La cosa che mi dispiace di più, oltre a quella di aver fatto “arrabbiare” Massimo, è che con il mio intervento non sono riuscito a far passare quello che avrei voluto veramente, e per questo mi scuso in primis con Massimo e poi con tutti i lettori del Puzzoloso.

Ora iniziamo…ops!!! Ora inizio (non vorrei andare dallo psicanalista perché qualche frase prima ho parlato in prima persona ed ora stavo per iniziare dandomi del noi!!!) con la mia replica.

Innanzi tutto, mi dispiace che Massimo molto spesso,  prende spezzoni di frasi che ho scritto e che in un certo discorso hanno senso, ma tagliate fuori da lì  non hanno certo lo stesso valore, e le utilizza per replicare su un qualcosa che non ho mai detto e facendo sembrare quelle frasi come dette per rabbia, invidia, ecc. Devo dire che personalmente non sono arrabbiato, non mi sento offeso da nessuna affermazione che era stata scritta nell’articolo “Sbattezzatevi”, e non sono invidioso di nessuno.

Vorrei dire a Massimo che tutta la prima parte del mio intervento non lo coinvolgeva minimamente, visto era un discorso che, prendendo spunto da altri articoli scritti sul sito del Puzzoloso, voleva, usando un poco di polemica, dire che non dobbiamo utilizzare la Politica del Vaticano per smettere di credere in Dio (parlavo ovviamente a coloro che da Cristiani o ex Cristiani, confondono la politica con la religione). Perciò non riesco a capire perché se l’è presa come se fosse tutto indirizzato a lui. Comunque, visto che stavo parlando di Vaticano, quando parlavo di “Religione”, non era, e non sarà mai, mia intenzione affermare che la Religione Cattolica è l’unica giusta o esistente (lungi da me tale idea). Mi sembrava però scontato si capisse che parlavo della Religione Cattolica dato che gli articoli di cui sopra erano rivolti a quella religione (evidentemente mi sbagliavo).    

Diciamo che il mio discorso voleva servire un po’, come si dice, per dare “una botta al cerchio e l’altra alla botte”, nel senso che volevo dire a coloro che “mescolano” la politica con Dio, di cercare di scindere le due cose, e cercare di ritrovare dentro di se  l’Amore di Dio. Mentre dall’altra parte voleva essere un monito a tutti coloro che “mescolando”  Dio alla politica, prendono per oro colato tutto quello che il clero dice, soprattutto quando “politicheggia”.

Quando dico  “[…] Così passiamo all’argomento che OFFENDE (più che l’argomento è chi lo ha scritto che offende).[…]”, non dico che offende me, ma volevo far notare (purtroppo non ci sono riuscito) che, come ci sono persone che si offendono se gli si dice “cattolico”, ce ne sono altri che si offendono se gli si prende di mira la propria religione e colui che la rappresenta.

Per quanto mi riguarda, non temo la scomunica, visto che la mia idea di Religione è abbastanza particolare (come ho già scritto, molto spesso mi trovo in disaccordo con ciò che “politicheggia” il Papa; e poi non mi sembra di aver mai accennato né a quale fosse il mio pensiero religioso o di aver mai affermato che sono un credente fervente; anche se non ho mai affermato il contrario).

Inoltre ti ringrazio per avermi dato del “codardo”. E poi dici che non sei offensivo. Comunque torno sempre al solito discorso, probabilmente ho scritto in modo non chiaro. Vorrei farti notare che non ho mai fatto il tuo nome, non per codardia, (è vero che sei tu che hai scritto l’articolo) ma perché come la pensi tu, la pensano molte altre persone, ed il mio errore è stato sicuramente quello di pensare di rispondere ad un pensiero di molti, usando come spunto un tuo articolo. Con questo, volevo farti notare, forse preso dalla rabbia o non so da cos’altro, che non ti sei reso conto che quando ho detto: “[…] per diffondere la notizia che si può fare richiesta di essere “sbattezzati” (notizia “sacrosanta” per chi non crede nel Cristianesimo), […] volevo dire veramente che è giusto dare una notizia di tale importanza, visto che come me, tantissime altre persone non lo sapevano e non lo avrebbero mai saputo. Ed in più a me non interessa nulla se i Cristiani di tutto il  mondo decidessero tutti insieme di “sbattezzarsi”, perché comunque la MIA RELIGIONE o più precisamente il MIO CREDO, rimarrà sempre uguale.

Comunque caro il mio Massimo, rinnovo nuovamente le mie scuse a te e a tutti i lettori del sito del Puzzoloso perché per mia negligenza ed incapacità, nel cercare di esporre le mie idee, ho fatto alzare troppo i toni di questo confronto (però anche te Massimo caro, con la risposta che hai dato, non è che ci sei andato molto leggero).

Infine voglio concludere dicendo (ma soprattutto dicendoti, mio caro Massimo), che io non rispetto l’opinione degli altri perché la Religione Cristiana me lo impone e nemmeno a prescindere, ma perché tanto tempo fa, circa 2000 anni fa, un uomo di nome Gesù (che sia stato o no il Figlio di Dio, crederci è una cosa che si deve sentire dentro e non una cosa imposta), ha detto: “Amatevi gli uni gli altri, come io ho amato voi” . Per me è lui l’esempio da seguire, e si sa che in qualsiasi ambito, gli esempi positivi di coloro che ti hanno preceduto, sono uno sprone per migliorare e per migliorarsi.

Che dite…..sono da scomunica???

Puck.

 

  

  

20.12.08
Precisazione doverosa
di Emilio Annesi

Non ho il tempo nè la volontà di entrare nella discussione che si è creata sul Puzzoloso, ma come capo Scout mi sembra doveroso fare una precisazione all'affermazione di Massimo sullo scautismo "mi sono dimenticato di scrivere che, tra le altre cose, ho anche rinnegato gli scout, che oltre a essere cattolici sono anche una associazione para-militare" in realtà il movimento scout dall'origine ha sempre tenuto a precisare la netta differenza tra scautismo e militarismo, vi allego alcune righe trovate su internet proprio su questo tema, vorrei inoltre precisare che l'Associazione alla quale appartengo e alla quale ha anche appartenuto Massimo è Cattolica, ma che il movimento Scout prevede anche Associazioni di altre religioni ed anche Associazioni aconfessionali aperte ad iscritti di diverse fedi religiose.
Vorrei inoltre precisare, che in ogni caso considero l'attività dei militari come uno dei servizi maggiori che si può fare al proprio paese, anche se riconosco pari dignità ad altri servizi come quello civile, io stesso ho avuto l'opportunità di servire lo Stato Italiano come Ufficiale di complemento, esperienza ovviamente che non ho nessuna intenzione di rinnegare.
Ciao a tutti Emilio
   

"Scautismo e militarismo. La precedente esperienza militare di B.P. potrebbe trarre in inganno degli osservatori esterni al movimento e far credere loro che lo scautismo sia un movimento militarista, invece B.P. ha sempre considerato addestramento militare e scautismo basati su principi diametralmente opposti:
"La differenza principale tra il metodo dell'addestramento dei cadetti e la formazione scout risiede nei principi. Il primo opera tramite l'impressione, la seconda tramite l'espressione.
L'addestramento dei cadetti impone ai ragazzi dall'esterno una istruzione collettiva, mentre lo scautismo incoraggia dall'interno l'individuo a sviluppare da sé la propria personalità.
L'addestramento militare lo plasma fino a renderlo simile ad un modello predeterminato ed a farne un pezzo di un meccanismo, mentre lo scopo dello scautismo è sopratutto di sviluppare il carattere e lo spirito d'iniziativa del singolo". 
E ancora sullo stesso tema, B.P. scrive nel 1925: "l'addestramento e la disciplina militare sono esattamente l'opposto di quello che insegnamo nel Movimento scout. Essi tendono a produrre macchine invece di individui, a sostituire una vernice di obbedienza alla forza del carattere". 
Appare dunque evidente sin dal principio la differenza di metodi tra scautismo e militarismo; il primo potrebbe essere definito un metodo maieutico, che intende l'educazione come un EX-ducere (estrarre, tirar fuori da); il secondo potrebbe essere definito un metodo normativo che intende l'educazione più come un educare (istruire, nutrire, e in senso lato potremmo dire imporre)."
  
Scaricato dal link http://www.scoutnet.org/italy/scn_text/scpace.html da una tesina di Michele Capurso.